Domande da fare a un colloquio per dare una buona impressione
Hai un colloquio in vista, e l’idea di come comportarti con il recruiter ti spaventa? Le domande da fare ad un colloquio al selezionatore possono mandare in crisi. Ma, seguendo qualche semplice consiglio, è possibile fare una bella impressione e aumentare le chance di fare una buona figura durante il colloquio di lavoro.
Come fare una buona impressione ad un colloquio di lavoro?
Prima ancora di vedere quali domande fare al recruiter, è bene sapere cosa fare e come porsi per dare una buona impressione. Questo, sia che il colloquio venga tenuto dal responsabile delle risorse umane, sia che si parli direttamente con il titolare dell’azienda.
Innanzitutto, assicurati di arrivare puntuale. L’ideale è raggiungere il luogo del colloquio 10-15 minuti prima dell’orario prefissato. Porta una copia del tuo Curriculum Vitae, anche se lo hai già inviato via e-mail.
Inoltre, assicurati di sapere il nome della persona che devi incontrare e mostrati preparato. Prima dell’incontro, prenditi un po’ di tempo per leggere e navigare il sito web aziendale e dai un’occhiata ai profili social dell’azienda.
Fai attenzione anche all’abbigliamento: se non conosci le regole del dress code aziendale, scegli un outfit in linea con il settore in cui l’azienda opera, evitando di indossare capi non stirati o capi eccessivamente vistosi.
Quando il colloquio inizia, mostrati sorridente e sicuro di te: stabilisci un contatto visivo con il recruiter, mantieni una buona postura e non interromperlo quando parla. Dai risposte concise e pertinenti, evitando di divagare.
Colloquio di lavoro: le domande
Conoscere le domande da fare ad un colloquio di lavoro si rivela davvero utile: regala un vantaggio competitivo rispetto agli altri candidati.
Le domande sul ruolo
Innanzitutto, è bene fare domande sulla posizione lavorativa per cui ti stai candidando:
- Quali sono le sfide richieste dal ruolo?
- Che mansioni comporta la posizione, e quali saranno le responsabilità?
- È prevista una formazione?
- Quali sono le opportunità a lungo termine?
- Come verranno valutate le prestazioni lavorative?
- Cosa si aspetta l’azienda da chi occupa quella posizione?
- Ci sono dettagli della mia formazione e delle mie esperienze passate che vorrebbe approfondire?
Non aver paura di porre queste domande: i candidati migliori sono proattivi, curiosi, e vogliono essere certi che – per il loro ruolo – l’azienda abbia previsto mansioni specifiche e obiettivi a breve, medio e lungo termine.
Le domande sulla cultura aziendale
Ogni lavoro comporta l’interazione con un team di lavoro e con nuovi responsabili. Sapere cosa aspettarti ti aiuterà a valutare se si tratta del lavoro giusto per te:
- Quante persone lavoreranno con me (e/o saranno sotto la mia responsabilità)?
- Dovrò gestire persone da remoto?
- Quali sfide sta affrontando l’azienda?
- Qual è lo stile di gestione?
- In che modo il responsabile interagisce con i dipendenti?
- Quale immagine vuole dare l’azienda rispetto ai suoi competitors?
- Come vuole essere riconosciuta l’azienda agli occhi dei clienti?
Cosa non dire ad un colloquio da lavoro
Non conta solo cosa chiedere al nuovo datore di lavoro: importante è sapere anche cosa non chiedere e cosa non dire.
Innanzitutto, evita di chiedere per quale motivo il tuo Curriculum Vitae è stato scelto: se conosci le competenze richieste per quel ruolo, e le mansioni da svolgere, sai già la risposta.
Inoltre, non parlare male del tuo vecchio (o attuale) posto di lavoro: se ti viene chiesto perché vuoi cambiare lavoro, non dire che non andavi d’accordo con il tuo capo o con i tuoi colleghi ma spiega invece perché la posizione lavorativa aperta sarebbe perfetta per te.
Non esordire chiedendo informazioni sulla retribuzione e non mostrarti incerto né arrogante: rispondere “non lo so” a una domanda è dannoso tanto quanto rispondere “puoi trovarlo nel mio CV”.
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